Abbiamo cominciato occupandoci, insieme alla Mensa Caritas e alla Parrocchia di S.Romano Martire, del bisogno e della solitudine di chi viveva per strada, nei pressi della Stazione Tiburtina di Roma. Era il 1997. Ben presto abbiamo capito che le donne, e in particolare le donne con in grembo un bimbo, erano – di tutti – le più fragili, le più sole. E’ cominciato cosi il nostro impegno nei loro confronti e nei confronti dei loro figli.

Abbiamo per prima aperto Ain Karim, la casa famiglia. Rapidamente se ne sono aperte altre tre e i nostri spazi di accoglienza si sono allargati anche ad una serie di appartamenti per permettere l’avvio all’autonomia delle nostre ospiti. L’accoglienza di Ain Karim si era già dall’inizio estesa ad includere anche i bambini allontanati dalle famiglie.

Siamo oggi una “famiglia molto allargata”, estesa sul territorio del quartiere Tiburtino e sostenuta da una ampia rete di volontari e amici.

Dati di crescita relativi al Primo e Secondo decennio

  • Madri
  • Bambini
  • Operatori
  • Volontari

I dati sono relativi a mamme e bambini accolti in prima fase, operatori (educatori, psicologi, psicoterapeuti,…) e volontari stabili.

Negli anni...

1997

Viene fondata l’Associazione di Volontariato “Ain Karim” con l’obiettivo di svolgere un servizio di sostegno, accoglienza, ascolto e orientamento per donne sole, con il proprio bambino o in stato di gravidanza, che vivono situazioni di disagio e difficoltà. L’Associazione fonda a Roma, in via Galla Placidia, nel quartiere Tiburtino e vicino alla Parrocchia San Romano, la prima Casa di Accoglienza “Ain Karim”, che può ospitare contemporaneamente 6 donne in gravidanza oppure accompagnate da minori.

1998

Già l’anno successivo alla fondazione, l’Associazione prende in affitto alcuni appartamenti, sempre nel territorio del IV Municipio, per supportare le donne che, una volta uscite dalla prima fase di accoglienza, hanno bisogno di aiuto nella ricerca di un alloggio. Il passaggio verso questi appartamenti viene definito “seconda fase di ospitalità” il cui obiettivo è l’accompagnamento verso l’autonomia.

2000

Viene fondata la seconda Casa di Accoglienza denominata “Sichem”, sempre in Via Galla Placidia, a soli 100 metri dalla prima casa, Ain Karim. Sichem nasce per rispondere alle numerose richieste di ospitalità. Ha l’idoneità ad accogliere altri 6 nuclei madre-bambino.

2002

Viene dato il via alla piccola società cooperativa sociale En Kanà che ha lo scopo di aiutare l’inserimento lavorativo delle ospiti della casa famiglia e di valorizzare le loro personali competenze e diverse culture di origine. In particolare si dà rilievo alla capacità di offrire cibi caratteristici di tutto il mondo, avviando così un catering multietnico che impiega le donne in detenzione domiciliare o con altre forme di disagio. AIN KARIM sostiene inoltre la nascita di altri due settori della cooperativa, uno per i servizi di pulizie e l’altro per i servizi di sartoria.

2003

L’Associazione organizza – con il patrocinio del Comune di Roma – un convegno cittadino sulla esperienza di accoglienza di nuclei madre-bambino e le politiche sociali attuate a favore e in supporto dei nuclei monogenitoriali

2004

In collaborazione con la Consulta cittadina delle Organizzazioni che lavorano per il Carcere (cercare nome), l’associazione organizza una conferenza nazionale presso il Senato della Repubblica a tre anni dalla legge a favore delle madri detenute. Grazie al finanziamento da parte della Provincia di Roma, l’Associazione da il via al “progetto Naim” il cui obiettivo è offrire uno spazio di animazione e accoglienza ai bambini da 0 a 10 anni nei tempi non coperti dall’istruzione pubblica/privata, per sostenere le madri, e permettere loro di poter lavorare.

2005

Viene pubblicato il libro “Verso Casa – Storie di donne e di bambini” edito da SINNOS Editrice: il libro racconta l’esperienza dell’Associazione AIN KARIM e delle numerose donne che negli anni sono state ospiti delle sue case.

2006

Grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma è stato avviato il progetto “SportInGioco”, destinato ai bambini ospiti di Ain Karim e ai bambini del quartiere. Il progetto ha l’obiettivo di favorire lo sport come espressione di gioco e di socializzazione, mezzo indispensabile a prevenire il disagio giovanile. In collaborazione con il Centro Sportivo Furio Berardini i bambini hanno frequentato corsi di diversi sport: nuoto, calcio, etc..

2007

Ain Karim festeggia i suoi primi 10 anni di vita. Hanno partecipato – insieme ai suoi operatori, sostenitori e famiglie di accoglienza – rappresentanti del Ministero della Solidarietà Sociale, della Provincia di Roma, della Commissione della Elette, del Comune di Roma (Assessorato alle Politiche Sociali e della Salute e Assessorato alle Politiche del Lavoro), del Municipio IV, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, dei Servizi alla Persona del V Municipio. E’ stato un momento importante per riflettere sull’importanza di prendersi cura e sostenere il nucleo madre-bambino prima ancora della nascita e delle difficoltà che è possibile prevenire già nel grembo materno.

2008

Ain Karim ottiene l’affidamento da parte del Comune di Roma , Dipartimento X – Servizio Giardini, dell’area verde prospiciente la Casa di Accoglienza “Ain Karim” in via Galla Placidia per la realizzazione di un’area gioco per bambini del territorio del Municipio V.

2010

Ottiene il finanziamento da parte della Provincia di Roma per il Progetto “Donne in Verde” che mira alla riqualificazione dell’area verde prospiciente la Casa di Accoglienza in via Galla Placidia affidata all’Associazione di volontariato Ain Karim da parte del Comune di Roma, Dipartimento X – Servizio Giardini. Sempre in via Galla Placidia, apre la Casa Famiglia Siloe, per accogliere otto minori non accompagnati da 0 a 12 anni.

2013

Ottobre. All’interno del VI Municipio, in collaborazione insieme alla Fondazione Roma – Terzo Settore apre la Casa per la semi-autonomia “Casa Betel” rivalutando un bene sequestrato alla mafia. Il progetto, destinato all’accoglienza di donne con bambino/i per un percorso di semi-autonomia, ha avuto inizio il 1 ottobre 2013 ed è terminato il 30 giugno 2014 con un contributo da parte della Fondazione di € 4000. Il Progetto ha fornito un valido supporto psico-pedagogico per un cammino di semi-autonomia a 8 nuclei madre/bambino.

2014

Betel ottiene l’autorizzazione al funzionamento come Comunità Alloggio per donne in difficoltà con figli minori. A partire da Novembre è attivo un servizio di doposcuola, finanziato dalla Fondazione Collegio Bandinelli, ramo dell’Arciconfraternita di San Giovanni Decollato, che accoglie studenti di scuole secondarie di 1° e 2° grado ospiti della Casa Famiglia “Ain Karim”. I quattro collaboratori, che hanno gli appositi requisiti didattici, sono present tre volte alla settimana per tre ore con l’obbiettivo di aiutare i ragazzi nello studio pomeridiano e agevolarne l’inserimento nell’ambiente sociale e scolastico. La Fondazione da inoltre un sostegno economico per l’acquisto di materiale scolastico.

2015

Rinnovo del nostro sito www.ainkarim.it

2016

Apertura della “Casa di Leda”: una Casa di ospitalità per donne detenute con bambino/i. La casa prende il nome di Leda Colombini, una donna che ha lavorato intensamente per la promozione delle donne e soprattutto le donne in carcere. Nella Casa, sita in un bene sequestrato alla mafia, possono vivere sino a 6 nuclei di donne con figli. Il progetto si svolge in collaborazione con la Cooperativa Cecilia, con la Cooperativa PID e con l’Associazione A Roma Insieme.

2017

Apertura del nuovo spazio detto “La Biblioteca” e inaugurazione della mostra in occasione del nostro 20esimo compleanno. Avvio del Progetto “Orto” con i bambini fino a 12 anni e avvio del Progetto “ZAINO” per i nostri ragazzi che raggiungono la maggiore età.
Apertura della casa-famiglia Nazaret per gli adolescenti.

2018

Avvio del Progetto “La rosa gialla”: uno spazio protetto per l’incontro dei minori con i loro genitori.

2019

Aperta una nuova casa, Hebron, con un progetto sperimentale della durata di 4 anni. Si tratta di una casa per le donne che escono dal carcere e che hanno come desiderio quello di non riprendere lo stile di vita che le ha portate in carcere. Il progetto si realizza con step progressivi di 6 mesi, in collaborazione con gli educatori del carcere di Rebibbia che segnalano le donne in uscita alle responsabili della casa famiglia. Conclusa la raccolta fondi tramite Banca Intesa e grazie a Sarai Onlus per il progetto “Seminare futuro”.